Esatto.
Tuttavia, è proprio quello che gli è capitato.
L’unica differenza è che lui non ha avuto la fortuna che hai tu in questo momento.
Nessuno gli ha fornito le informazioni necessarie per diventare il professionista super-apprezzato e ben retribuito che è oggi.
Ha dovuto fare tutto da solo.
E siccome ti ho appena mostrato CHI è diventato e DOVE è arrivato, concedimi 5 minuti per raccontare la sua storia perché ha davvero dell’incredibile.
Ti renderai presto conto che chiunque può diventare un media buyer di successo se in possesso delle giuste informazioni – anche se parte da zero…
...e soprattutto che questa professione può essere affiancata a qualsiasi altro tipo di lavoro – il cosiddetto modello part-time, per intenderci.
Cominciamo.
Anni fa il sogno di Simone era diventare animatore 3D per la Pixar.
Un’aspirazione non proprio alla portata di tutti, ma lui era convinto di potercela fare.
Tant’è che finito il liceo artistico si era persino iscritto ad un corso per diventare animatore 3D.
Purtroppo però, in contemporanea con la fine di quel corso, suo padre perse il lavoro...
...e Simone si vide “costretto” ad abbandonare i suoi sogni gloria e ad accettare il classico lavoro d’ufficio per dare una mano a casa.
Odiava quel lavoro!
Per 8 ore al giorno (a volte anche di più) era costretto ad obbedire ai suoi superiori e a rispettare i loro comodi.
E ha continuato a farlo finchè il padre non è stato in grado di ristabilire l’equilibrio familiare grazie al suo nuovo lavoro.
A quel punto, i soldi di Simone non servivano più.
Lui e Chiara (la sua attuale compagna) decisero quindi di andare a convivere.
Trascorsero 5 anni in totale serenità…
...finché a Simone non venne imposto un cambio di ruolo a lavoro con tanto di trasferimento in un’altra sede.
E cosa poteva fare se non chinare la testa e obbedire da bravo impiegato?
Nulla. Infatti, a testa bassa, Simone accettò il suo nuovo incarico.
Da quel giorno le cose precipitarono.
Il suo nuovo lavoro lo disgustava.
L’unico motivo che lo spingeva ad alzarsi dal letto ogni mattina -a parte l’inerzia- era quello di non sapere in che altro modo portare a casa la pagnotta.
La sua fidanzata, vedendolo in quella condizione, pensò che leggere libri che parlavano di successo, mindset e denaro lo avrebbe aiutato.
Così, gli regalò “Pensa e Arricchisci Te Stesso”, di Napoleon Hill…
...e “I Segreti della Mente Milionaria”, di T. Harv Eker.
Simone li divorò entrambi e cominciò a cercare su Internet informazioni per approfondire l’argomento.
E in contemporanea, venne intercettato dalle mie pubblicità online.
A quei tempi facevo un sacco di live su Facebook e regalavo perle su mindset, imprenditoria e online marketing.
E Simone, folgorato da tutto quel tripudio di conoscenze, iniziò a divorare tutti i miei materiali gratuiti.
Grazie a questa continua formazione, la sua mente cominciò a cambiare forma e i suoi sogni piano piano diventarono veri e propri obiettivi concreti...
...obiettivi che però non avrebbe mai raggiunto con un normale stipendio da impiegato.
Doveva guadagnare di più.
All’inizio tentò con i classici metodi con i quali più o meno tutti credono di svoltare la loro situazione finanziaria (Amazon FBA e Kindle Publishing).
Iniziò a guadagnare qualcosina...
...ma più passava il tempo, più si rendeva conto che quella roba lì non era fare business.
Doveva cambiare rotta.
L’unica cosa che sapeva fare era smanettare con il computer, ma nulla di eccezionale.
Non era un programmatore o uno sviluppatore software.
Tuttavia, guardando i miei video, scoprì che poteva sfruttare le sue minime competenze tecniche per diventare un Media Buyer per le aziende.
Solo che non aveva gli strumenti adeguati per avviare la sua carriera da pubblicitario freelance.
Infatti, per quanto valide, non sarebbe mai arrivato lontano con le sole informazioni gratuite sul media buying che si trovavano qua e là sul web.
Aveva bisogno di contenuti strutturati per ottenere risultati nel minor tempo possibile.
Decise quindi di acquistare i miei corsi...
...ma a quei tempi non poteva permetterseli in quanto era bloccato nella classica ruota del criceto, e puntualmente ogni mese si trovava con il conto in rosso.
Così, decise di fare una mossa parecchio azzardata:
Licenziarsi e usare la liquidazione per investire nella sua formazione.
Tutti…ma proprio tutti…gli diedero del pazzo.
“Lasciare il posto fisso per andare verso l’ignoto?”
“L’incertezza della libera professione?”
Robe da malati di cervello – pensavano i suoi colleghi.
Ma lui era determinato e pronto a fare TUTTO IL NECESSARIO per trasformare i suoi sogni in realtà.
Così, non appena arrivarono i soldi del licenziamento, Simone comprò uno dei miei corsi.
E dopo averlo studiato a fondo, si diede da fare per trovare il suo primo cliente.
Un imprenditore nel ramo immobiliare, colpito dalla sua grinta e dalla sua propensione all’azione, accettò una parcella da 1.500 euro al mese per farsi gestire le campagne pubblicitarie su Facebook e Google.
Da quel giorno, Simone capì che il media buying gli avrebbe permesso di guadagnare cifre di gran lunga superiori a qualunque lavoro da dipendente.
A quel punto, 1.500 euro al mese erano pochi per lui.
Sapeva di poter guadagnare molto di più, ma gli servivano più clienti…
...o magari uno solo in grado però di soddisfare tutta la sua sete di lucro.
E guarda un po’, in quel periodo il Barbanera dubaino dell’online marketing -il tizio sul quale circolavano più leggende in assoluto- era alla ricerca di nuovi marinai.
Proprio così:
Il sottoscritto Big Luca aveva bisogno di un media buyer competente in grado di portare potenziali clienti tra le fauci dei suoi affamati venditori.
E chi se non Simone Caloni, classe ‘93, poteva essere adatto a tale compito?
A scovarlo fu il Cicchinelli (oggi il mio CEO) mentre spulciava le decine di candidature che ogni giorno riceveva.
Tanto per cominciare, Simone è stato l’unico a mostrarci risultati concreti condividendo con noi i numeri precisi dei suoi precedenti lavori.
Ma un particolare per nulla scontato aveva catturato l’attenzione del Cicchinelli:
Simone, oltre ai classici tecnicismi tipici del media buyer “nerdoso”, aveva anche una forte propensione alla strategia.
E un potenziale del genere non poteva essere sprecato.
Così, dopo un approfondito colloquio ed un estenuante periodo di prova, il 10 settembre 2019 decisi di farlo salire a bordo insieme al resto della ciurma.
Ma non mi fermai di certo lì.
Sapevo che una figura come Simone -in possesso delle giuste informazioni- sarebbe stato in grado di creare assist su assist per la mia azienda facendo schizzare i profitti alle stelle.
Decisi così di trainizzarlo io personalmente iniettandogli pesanti dosi di siero anti-nerd che lo fecero diventare IL media buyer con gli steroidi che è oggi – una sorta di Capitan America degli smanettoni, per intenderci.
Et voilà:
Finalmente, la Big Luca Int. aveva un professionista unico nel suo genere capace di: